Re di Sardegna. Figlio del duca di Savoia, Vittorio Amedeo
III e di Maria Antonietta, figlia del re di Spagna Filippo V, venne educato dal
marchese di Balestrino. Nel 1798 seguì la corte di Carlo Emanuele III
nell'esilio in Sardegna. Nel 1799 divenne viceré dell'isola e mantenne
questa carica sino al 1815, restando in Sardegna sino al 1821. In quest'anno,
allo scoppio dei moti liberali, Vittorio Emanuele I abdicò in suo favore.
Il suo primo atto fu di sconfessare l'operato del principe di Carignano, Carlo
Alberto, che aveva solidarizzato con i rivoltosi. Successivamente, chiese
l'intervento del generale austriaco Bubna che domò la ribellione.
Rientrato a Torino,
C. impostò la sua azione politica verso il
tentativo di mantenere indipendente il suo Stato dalle pressioni austriache.
È anche ricordato per l'impulso dato alle attività culturali e,
principalmente, per la creazione del Museo di Egittologia di Torino,
nonché per la riforma dell'Accademia di pittura. Si fece anche protettore
della Compagnia dei Gesuiti, malgrado l'impopolarità che questa godeva
(Torino 1765-1831).